
La straordinaria vittoria di Vincenzo Carosi al Campionato Italiano Juniores di ciclismo su strada a Trieste non è solo un trionfo personale, ma l'ennesima, lampante dimostrazione di un trend ormai consolidato nel ciclismo moderno: i ragazzi cresciuti praticando diverse discipline ciclistiche arrivano alle categorie che contano con un bagaglio tecnico e fisico superiore, spesso raggiungendo il vertice e piazzandosi in diverse competizioni.
Carosi, con la sua storia formativa iniziata nel mondo del fuoristrada, prima nella Tuscia Bike di Stefano Sanapo e poi nella Folcarelli Cycling Team guidata da Massimo Folcarelli, incarna perfettamente questo percorso multidisciplinare. Da quest'anno, è passato nelle file della Work Service Coratti, e questo cambiamento si è rivelato vincente, come dimostrato anche dalla sua Maglia Bianca come miglior giovane al Giro d'Abruzzo, oltre ai diversi piazzamenti ottenuti sul territorio naazionale. Il suo passato nel cross country e nel ciclocross gli ha fornito una base eccezionale.
La Cronaca di un'Impresa Memorabile
La mattinata triestina ha visto 162 juniores schierarsi ai nastri di partenza di una gara organizzata dalla Sc Cottur. Dopo un avvio a ritmi elevati, la svolta decisiva è arrivata attorno al chilometro 50. Qui, 12 coraggiosi hanno deciso di ribaltare il copione, lanciando una fuga destinata a fare la storia.
Il gruppo di attaccanti era composto da atleti di spicco: Matteo Paltrinieri (Emilia Romagna), Michele Pascarella (Campania), i laziali Pietro Scottoni e il futuro campione Vincenzo Carosi, i lombardi Matteo Baldini, Pietro Galbusera e Sebastiano Tavelli, Alessandro Battistoni (Marche), Lorenzo Guglielmi (Piemonte), e i veneti Jacopo Vendramin, Patrik Pezzo Rosola e Davide Frigo.
Questi dodici atleti sono riusciti a guadagnare un vantaggio massimo di due minuti, resistendo con tenacia al furioso inseguimento dei nomi più attesi. Il caldo intenso e il ritmo elevatissimo non hanno scalfito la loro determinazione. Al suono della campana, a poco più di 10 chilometri dal traguardo, il loro vantaggio si manteneva ancora solido, oltre il minuto sui primi inseguitori.
Un Finale Incandescente nel Golfo di Trieste
Le ultime fasi della corsa sono state un concentrato di emozioni. Sull'ultimo passaggio della salita di Slivia, il lombardo Pietro Galbusera ha provato l'azione solitaria, un tentativo coraggioso che però si è spento prima dell'ingresso nel capoluogo giuliano.
Nello splendido scenario del Golfo di Trieste, con il passaggio suggestivo da Piazza Unità d'Italia, l'emiliano-romagnolo Matteo Paltrinieri ha tentato un nuovo allungo, affrontando così in testa la temibile salita di Gretta. È stato qui che i giochi si sono riaperti definitivamente: il gruppetto dei fuggitivi si è ridotto a sole dieci unità, un segno dell'enorme fatica accumulata.
Gli ultimi 1000 metri sono stati una vera girandola di scatti e controscatti. Prima Davide Frigo ha cercato la stoccata vincente, poi Patrik Pezzo Rosola ha provato a sorprendere tutti. Ma è stato Vincenzo Carosi a trovare la progressione giusta, quella decisiva. Con un'accelerazione fulminante, ha bruciato i suoi compagni di fuga, tagliando per primo il nastro d'arrivo e coronando il sogno di vestire la maglia tricolore di campione italiano juniores.
La vittoria di Carosi è la dimostrazione che nel ciclismo, la tattica, la gamba e un passato multidisciplinare – capace di forgiare resistenza, abilità e la capacità di piazzarsi costantemente in diverse competizioni, come la Maglia Bianca al Giro d'Abruzzo, grazie a esperienze formative con la Tuscia Bike e la Folcarelli Cycling Team – possono sorprendere anche i pronostici più consolidati.